un mulo che arranca
E' il tramonto, il cielo si chiude con un sipario di nuvole
un portone scuro a tener fuori i pianeti viaggiatori.
con stormi d'uccelli in volo tra veli di luce arrendevole
si allontanano nel silenzio di un palcoscenico senza attori.
.
Una timida luna si nasconde al teatro del mondo
fievole lanterna accesa ad illuminare il mare
tra evanescenti creature che traspaiono nel bassofondo
danzano tra i sassi restati immobili a galleggiare.
.
Lontano un lampo frustava il cielo rompendolo giù a dirotto
scintilla di una mano oscura che scolpiva la notte.
scogli anneriti d'ombre che la marea ha ridotto
a schiumar l'onde indizi di stelle ad indicar le rotte.
.
Gocce di cielo disciolte sul profilo immobile del mare
di giorni scorsi come un nodo tra quelle dita salde
maglie di reti appese tra le barche ad asciugare
rovesciate su vertebre di dune di sabbia calde.
.
Nella frenesia di un abbraccio sospirato
braccia per stringersi così forte da richiamare il sangue
nel silenzio trattenuto per lungo tempo inappagato
giovane energia che adesso viceversa langue.
.
Si accendono sotto la volta del firmamento
spazi vuoti nel tempo ingannevole della mente
nell'impossibile possibilità di cambiamento
ma che continuiamo a cercare febbrilmente
.
Oltrepassare la bolla del mondo ciò che sogno di poter fare
veleggiare nel vento solare nell'approdo di in un nuova vita
sbarcare su un pianeta isola dove poter ricominciare
prendere nuove decisioni che adesso sono senza uscita
.
Guardo nel passato, l'imbarazzo delle nostre miserie
cosa ho imparato dai miei errori e a chi devo gratitudine
e vedo un mulo che arranca tra creste sassose di franose macerie
sentieri di un unico percorso tra sofferenza e solitudine
un portone scuro a tener fuori i pianeti viaggiatori.
con stormi d'uccelli in volo tra veli di luce arrendevole
si allontanano nel silenzio di un palcoscenico senza attori.
.
Una timida luna si nasconde al teatro del mondo
fievole lanterna accesa ad illuminare il mare
tra evanescenti creature che traspaiono nel bassofondo
danzano tra i sassi restati immobili a galleggiare.
.
Lontano un lampo frustava il cielo rompendolo giù a dirotto
scintilla di una mano oscura che scolpiva la notte.
scogli anneriti d'ombre che la marea ha ridotto
a schiumar l'onde indizi di stelle ad indicar le rotte.
.
Gocce di cielo disciolte sul profilo immobile del mare
di giorni scorsi come un nodo tra quelle dita salde
maglie di reti appese tra le barche ad asciugare
rovesciate su vertebre di dune di sabbia calde.
.
Nella frenesia di un abbraccio sospirato
braccia per stringersi così forte da richiamare il sangue
nel silenzio trattenuto per lungo tempo inappagato
giovane energia che adesso viceversa langue.
.
Si accendono sotto la volta del firmamento
spazi vuoti nel tempo ingannevole della mente
nell'impossibile possibilità di cambiamento
ma che continuiamo a cercare febbrilmente
.
Oltrepassare la bolla del mondo ciò che sogno di poter fare
veleggiare nel vento solare nell'approdo di in un nuova vita
sbarcare su un pianeta isola dove poter ricominciare
prendere nuove decisioni che adesso sono senza uscita
.
Guardo nel passato, l'imbarazzo delle nostre miserie
cosa ho imparato dai miei errori e a chi devo gratitudine
e vedo un mulo che arranca tra creste sassose di franose macerie
sentieri di un unico percorso tra sofferenza e solitudine
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