martedì 10 febbraio 2015

a Valentina x





a Valentina


Il tuo cane conosce la purezza incontaminata 
di un’anima vogliosa di stupore. 
Ti inala, ti lecca, ti sfiora, a te ci si perde dietro, 
ti origlia, ti pensa, s’immagina mentre tace. Ha un sé che l'attraversa.
Ti ama e un pò ti teme perché lo sa che sei tosta.
Dentro lo sguardo la luce intelligente che hanno le donne 
consapevoli di aver vissuto una vita difficile
Il dolore l'hai vissuto, 
l'hai sentito sulla pelle restando in silenzio.
Hai un posto piccolo senza pretese, 
dove tutto fila liscio e tutto è chiaro, 
in una luce dolce che ti avvolge, rischiara 
ma non acceca mai, non è troppa ma neanche troppo poca.
Ti accontenti della felicità degli altri e quella te la fai bastare.
Hai la bellezza infantile di chi la vive con noncuranza 
che ti rende ancor più luminosa.
Sempre un pò assorta nei pensieri, 
soffro per averti fatto crescere troppo in fretta, 
per non averti concesso quella spensieratezza 
che hanno le ragazze della tua età.
Ma tu non potevi essere una come tante.
Sei quel viaggio che si conclude nel silenzio di fronte a l'Himalaya
Forse ho sbagliato la stagione per scalarti, magari scegliendo la via più breve,
quando occorreva invece salire da un'altro versante.
Aspetto che tutte le forze, quelle visibili e quelle invisibili, 
quelle tangibili e quelle intangibili, 
quelle maschili e quelle femminili, quelle negative e quelle positive, 
tutte le forze dell’universo facciano sì che noi due 
possiamo di nuovo sederci accanto.
Le nostre discussioni, conosco e giustifico la tua rabbia
Ci sono domande e poi ci sono domande difficili e poi risposte difficilissime
quando appoggi ed appigli cominciano ad essere esigui.
Magari mi sarò perso qualche passaggio, ma ti conosco, meglio di quanto tu creda
io ti "sento" e questo a te da fastidio, abituata come sei a nasconderti.
Anche quando coloro le discussioni con i miei ricordi,
quando dormivo più nel tuo letto che nel mio. 
Restavi in silenzio, in piedi nel buio della notte 
aspettando che aprissi gli occhi per portarmi a dormire con te. 
Anche allora ti "sentivo" ti avvertivo nell'aria . 
Facevi una tenerezza infinita e adesso posso confessare piaceva più a me quel tuo vizio.
Una volta sotto le lenzuola sentivo il tuo piede agganciarsi a me perché non mi allontanassi mentre dormivi. 
Come potrei mai smettere di amarti, non esiste nessuna parola che può ferirmi, nemmeno quando ti impegni.
Tu sei il mio palindromo, il mio numero primo, la mia radice quadrata, la mia elevazione alla seconda, il mio inverno e la mia estate.
Ho le mie colpe ma concedimi un'attenuante
Ero pronto per lo scontro finale, una contro l'altro, pronti a scatenare l'inferno. Uno contro tutti avrei ucciso i feriti, 
rincorso i fuggiaschi, distrutto le loro case, bruciato il loro raccolto,
terminando la stirpe fino al terzo grado di parentela, senza ascoltare le loro ragioni. Ma c'erano degli ostaggi così mi sono arreso e loro hanno preteso il risarcimento, i vitalizi, le rendite, gli emolumenti, per il passato per il presente e per il futuro
Ho pagato e hanno alzato il prezzo. Non era più il denaro quello che volevano

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