domenica 8 febbraio 2015

Malessere di un male d'essere





E' che la sofferenza non so tradurla, 
ha parole tutte sue che non sempre riesco ad interpretare.
Vorrei spingerla lontano. allontanarla dai pensieri, 
dal mio di dentro. E dal cervello,
E' contraria alla mia natura, a tutti i miei sensi.
La tengo d'occhio perché potrebbe trasformarsi da un momento all'altro,
in ricordo, in rimorso, in rimpianto.
Non tentarmi con la passione, vai, torna dove prendi forma, dove le anime diventano consapevoli,
Non saprai mai ciò che io sono, mentre io saprò sempre ciò che tu sei.
Tutto in questa vita è cielo e voragine, è tempo che non è passato mai.
su questa terra che ti inghiotte per vivere ancora.
A niente serve, proteggersi da giorni grigi, dalle intemperie, una guerra impari, una guerra che sai che durerà, senza armistizi o protocolli d’intesa.
Ho sempre navigato per tornare, non per andare.
discendendo, in un gerundio dal fare apprensivo,
gradini di scale appese ai muri per le radici,
vagando su strade, nel gerundio di niente, per raggiungere
posti del mondo estranei al mondo,
nell'attesa che le mani pazienti del tempo
sigillassero con ago e filo ogni fessura nel cuore.
La formalità in quei gesti che si interrompono,
sempre tutti uguali, sempre scontati o da scontare.
A volte senza nemmeno dare il tempo dell’addio,
per accentuarne il senso del peccato. Per esasperarlo
con spine che sanno trafiggere, bucare e raggiungere il dentro.
Allora dovrei nascondere, camuffare, truccare,
rendendo questo viso maschera dello spettacolino
che va in scena ogni giorno.
So che per rimediare al danno ci vuole ben altro.
Quando comprendi che non può esistere metà di infinito
che l'altra metà non è in grado di contenere,
disperdendo continuamente la materia.
L'inganno che ha spezzato l'incantesimo. Sei l'antigene
che stimola le mie difese, ogni volta,
perché tu non possa nuocermi, senza fare male ancora..
Non temere, non farò come te
che quando ti ho spalancato il mio cuore hai tentato di uccidermi
Lascerò una fessura per farti entrare, facendoti credere,
di poter maneggiare la mia anima ancora una volta.

Nessun commento:

Posta un commento