lunedì 9 febbraio 2015

io sono l'imperfetto






Ci sono fogli che non riempi mai 
altri appena butti giù due righe
non hanno più spazio ed occorre voltar pagina
Li ho riletti negli anni, alcuni più volte. 
ho consumato le pagine 
per quanto ho leccato le dita per sfogliarle
Il desiderio di confrontarmi 
ascoltando le storie con dentro le vite 
e i destini vissuti da altri 
Con questo mio dire sempre tutto al singolare
come se non ci fossero altrimenti
Non il plurale potrebbe nascere
se non storpio e mancante di perenni assenze
L’imperfetto è il tempo giusto per me
escluso dalle ottusità, dalle tediose liti quotidiane, 
dai minuti sempre troppo spaccati, 
dai panni da stirare impilati sulla sedia a capotavola, 
dal citofono che suona ma non si sa chi sia, 
dalle scadenze protratte, 
dalla morsa alla bocca dello stomaco d’infelicità altrui
dall'aver raggiunto i tuoi piccoli grandi traguardi
Per noi che troviamo sollievo nella solitudine, 
che non è starsene da soli e basta, 
ma accarezzarci dentro e parlare alla nostra pancia,
al nostro fegato, all'altro noi
ponendoci domande grandi come catene montuose,
Noi che, alziamo la voce, per la passione che ci arde dentro
senza orologio per perdere la consapevolezza del tempo
guardiamo la bellezza in una spiga di grano o negli occhi 
della persona che amiamo. Scavando
nelle viscere di noi stessi per fare un passo avanti.
Ci sono delle cose che mi piacciono moltissimo.
tra queste, amo molto i cambiamenti
perché l'orizzonte non è una questione 
che si espande a trecentosessanta gradi, 
ma si espande all'infinito e i confini non sono che una convenzione.
nell'universo che siamo 
che abbiamo dentro e ci chiede di affacciarsi.
il cambiamento è vita, coraggio, sperimentazione, freschezza, energia.
è smettere di resistere. e sperimentare l'esistere
L'universo supergigante 
che sta fuori e ci guarda dall'alto e tutt'intorno
per tagliare i fili che legano gli aquiloni 
perché tutte le direzioni ci appartengono e dobbiamo
essere liberi di percorrerle.
Amo quando il suono del cuore pulsa di sentimento
quando un abbraccio ti stringe e il tempo non esiste più
un bicchiere d’aria da sorseggiare in due
Qualche volta mi accade di finire in pezzi
Prima di ricomporli, mi chiedo se la cosa vada riparata 
o lasciata a se stessa. i pezzi sono nuova vita, no? 
un vaso rotto non torna mai più vaso, 
ci sarà sempre una fetta di spazio tra una scheggia e l’altra, 
in cui la materia è tornata ad essere aria. 
i pezzi sanno di vita nuova e per me non occorre ricomporli. 
basta dare loro un nuovo nome e si sentiranno appena nati,
Cerco in me stesso l'attenzione, la considerazione, la profondità, l'intelligenza, 
la spiritualità, l'intimità animica, il rispetto, 
l'individualità (e mai l'individualismo), l'unicità, 
il non essere mai scontati, 
il non dare mai per scontato, il detto e il non detto, ma soprattutto il vissuto
In continua lotta con il confuso problema 
d'adoperare la propria esperienza invece di cercare 
sempre nuovi punti di vista.
A volte sul lago si riflettono le montagne, sentendosi lago anche loro 
dimenticano di essere cime
luoghi larghi e ariosi, d'appartenenza mai troppo stretta
Non dover travestirti da nessuno per essere qualcuno, 
ma solo da te stesso in persona, con i vestiti che ti pare, 
la faccia che ti pare ed uno sguardo limpido e sentimenti di bellezza.
E con ognuno di quei fogli ancora candidi da usare
una barchetta di carta con cui venirsi incontro
senza più domandarsi dove avrò sbagliato? 
sarò stato incalzante? troppo opprimente? 
non gli sarà piaciuto il pantalone che ho messo l’ultima vota 
che sono stato con lei? la sfiga continua a perseguitarmi? 
sono sbagliato dalla testa ai piedi, anzi i piedi no, alle caviglie? 
avrò parlato troppo di me e lasciato poco all'immaginazione? 
abbiamo fatto sesso troppo presto? 
abbiamo fatto sesso troppo tardi?
i miei tempi non coincidono con i suoi? 
come faccio a farli coincidere? 
servirebbe una maga? 
dove avrò sbagliato? dove avrò sbagliato? dove avrò sbagliato?
parliamone.
perché ognuno ha tutto al posto giusto e nei tempi giusti. tutto.
la verità è che lei non ci fila proprio.
non era lei quella che cammina nella strada verso il nostro infinito.
C'è sempre una nuova speranza con un nuovissimo ed elasticizzatissimo 
contratto a progetto.
niente ferie pagate, niente malattia,
L'importante è non finire anche noi maritifratelli di mogliesorelle 
Quindi senti, caro cupido, dolce ed idealista come me:
io ti capisco proprio e soffro come te,
perché in fondo il mio romanticismo 
è incallito e resiste ai cambiamenti e alle rivoluzioni della vita.
però, santo cielo, pure te dattela una svegliata!
Magari una donna 
ha finalmente realizzato 
che non ha più bisogno di un uomo
per fare il proprio ingresso in una società d’apparenza 
e di maschere ed essere considerata tale: individuo e donna, 
dico.
e un uomo non ha più bisogno di una serva che chiama moglie 
davanti agli altri, che lo aspetti a casa, 
pronta a stirargli le camicie e gli slip taglia settima,
perché da quando si è sposato si è pure ingrassato (che hai capito...). 
pertanto, cupido dolce e tenero, 
oggi ci si sceglie meglio e tu, 
con tutto il rispetto e la stima e l’amore che ho per te 
che mi piaci da impazzire, tu, dico, 
....reinventati, disegna un nuovo progetto
ed io abbraccerò il tuo sogno !!!

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