domenica 8 febbraio 2015

Arcadia x

Si sentiva solo il rumore del fiume la sera,
tremule luci sparse nella campagna infinita,
ignara del progresso che ogni giorno si avvera,
immersa nel tempo di una stagione ormai finita.
.
Un tronco d'albero sospeso tra due rive sassose,
attraversato in fretta mostrando a tutti il coraggio,
piccole lanterne nel grano si muovono misteriose,
sotto un bicchiere nascoste in cerca di un miraggio.
.
Così chiara che ogni essenza le dava odore,
quell'aria colma di farfalle e dorati maggiolini in volo,
fili tesi tra i panni stesi, bandiere d'ogni colore,
anime incatenate dove nessuno si sentiva mai solo.
.
Nelle quiete sere d'estate le donne riunite nel cortile,
tra misere case tenute su da calce e sassi,
s'adoperavano a rammendar con mano gentile,
miseri panni resi lisi dall'incedere dei passi.
.
Nel buio di quel cosmo, un fuoco di stelle che esplode,
magia e mistero danzavano al suono di mille storie,
dal letto dei bimbi una preghiera all'angelo custode,
paura d'ombre calmate dalle voci dei cantastorie.
.
Terra feconda di sudore dal sapore di sale,
stringeva forte tra le anse, come metà di un pane,
il seme dell'eterna battaglia tra il bene e il male,
affilando sulle costole, lame di vicissitudini umane.
.
Solchi scavati sul viso dal vomere del duro mestiere,
orgoglio d'artigiani dediti alle arti e alla propria dignità,
un conto aperto sul libretto nero da pagare al panettiere,
mani piene di vene, occhi ingialliti pieni d'umanità.
.
Senza a nessuno aver mai chiesto di vivere,
ognuno con la forza e il coraggio di farlo,
abbarbicato alle radici per non lasciarsi cadere,
in quel destino, a mani nude, pronti ad affrontarlo.
.
Reduci di quel tempo cercammo il tutto in niente,
senza accontentarci della bellezza invisibile delle cose,
restano ricordi che il cuore ancora tiene a mente,
la bellezza di una lacrima che per pudore nascose.

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