In fondo alla piazza, in ombra nell'arco del portico,
nel vederla passare m’innamoravo di lei ogni volta un po’ di più.
Percorreva quel tratto di strada scivolando silenziosa,
corteggiata dal commento privo di galanteria e del buongusto,
che le giungeva dalle compagnie chiassose di giovani,
di cui non riusciva neppure a ricordare il loro volto.
Tutti uguali, chiusi nei loro abiti, con lo stesso odore.
In lei non c'era niente nell'atteggiamento,
nel modo di vestire e di comportarsi,
che potesse suscitare pensieri men che rispettosi.
E per essere bella lo era davvero!
Il suo sguardo, fisso in avanti,
luccicava nel chiarore del Sole che tramontava dietro le torri.
Persa nel traffico della grande città,
che le scorreva intorno, la guardavo camminare
tra i muri antichi imbrattati di scritte,
immersa nello stridio delle rondini,
sfreccianti tra le gronde delle case.
Senza riuscire ad avere i tempi giusti,
i dialoghi in cui non sbagli una parola,
gli sguardi perfetti e i silenzi impeccabili,
che sogni di trovare per avere il coraggio di fermarla.
La seguivo con lo sguardo mentre si allontanava,
nella scena di un'eutanasia ripetuta giorno dopo giorno.
L'angoscia dell'attesa, la speranza fuggevole di lei.
Soffrivo di un esagerato pudore unito ad una terribile timidezza,
che contribuiva a darmi, un aspetto tetro e cupo,
asciutto e impacciato nel parlare,
a isolarmi introverso e restio ai sentimenti.
Il pensiero di lei mi accompagnava nei miei giri notturni,
con il viso stanco e tirato del giorno prima,
speranzoso di incontrarla da qualche parte, inutilmente.
Una sera prestavo poca attenzione alla gente,
al traffico e al cielo grigio che prometteva solo pioggia.
Lei mi passò accanto, distratto dai pensieri, me ne accorsi in ritardo.
Nel voltarmi notai solo la sua maglietta dei Doors
e che era carina, molto, e non era più da sola.
Mi scoprii solo, sperduto e profondamente deluso,
del passato, dei miei sogni, delle mie speranze.
non rimaneva che un misto di nostalgia e nient’altro.
La morale della storia è che niente
deve essere lasciato andare perduto,
senza un tentativo, perchè una volta perduto lo è per sempre.
Resta la delusione per non aver tentato.
Ciò non di meno la bontà di Dio è tanto grande,
che ci apre un mezzo per ricomprare questo tempo,
la perdita del quale pare senza rimedio.
Il dispiacere che sentiremo,
la compunzione nel cuore,
sarà l'attenzione che metteremo
per non perderlo in avvenire.
Nessun commento:
Posta un commento