sabato 11 febbraio 2017

Io e Lucrezio, testo a due mani

Le leggende ti trasportano con sé fin quando la realtà 
scompare alla vista e svanisce nel nulla della vaghezza.
Ed è allora che una parte di verità si trasforma in fantasia
e le cose infinite sono frutto della nostra immaginazione.
La mente in volo plana come un aeroplanino di carta,
dall'alto osserva il mondo suddiviso in perfette geometrie.
È dolce, mentre nel grande mare i venti scompigliano le acque,
contemplare da qui la faticosa vita delle umane creature,
non perché il tormento di qualcuno sia un giocondo piacere,
ma perché è dolce vedere da quali mali tu stesso sia immune.
Non c'è aurora boreale né tempestosi tornado sull'Oceano,
nulla è più piacevole che star al sicuro tra queste soavi nubi.
che se riempite di musica celestiale sembreranno il Paradiso.
Ahimè se solo non volgessi lo sguardo qua e là
e veder coloro che vanno alla ventura
nel periglioso percorso della loro vita,
intenti a gareggiare d'ingegno, a rivaleggiare di notorietà,
ad adoprarsi notte e giorno con soverchiante fatica
per assurgere a somma ricchezza e impadronirsi del potere.
In quale tetro sudario consumano le loro menti e la loro esistenza,
con lo sguardo rivolto, ora che il tempo arride e la bella stagione cosparge di fiori le erbe verdeggianti, a non aver occhi per vedere che null'altro.

PeSte©2017

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