domenica 29 gennaio 2017
Una mente aperta.
E' al sapore di agrumi zenzero e miele.
In realtà di un limone con foglia e dalla buccia erta,
strizzato a mano nello spremi-agrumi,
a cui aggiungo miele e zenzero
per qualche minuto macerato nell'acqua bollente.
Sorseggio in silenzio per gustarne l'aroma vellutato
e le spine puntute di piccante giudizio. Senza tivù, né musica.
Solo i fragori esterni s’intrufolano quasi a dispetto,
sotto un cielo assai nuvoloso, di un grigio antracite chiaro,
che umido struscia sulle pareti attempate e ossidate degli edifici.
Apro la finestra per cacciare il buio dalla stanza.
Una volta si doveva vedere tutto da lì.
Lo sterrato, i prati, gli alberi e le montagne sullo sfondo,
ridotti ad una moltitudine di capannoni insapori e silenti.
Il buio non esiste di per sé, è solo mancanza di luce.
Non è il buio che rabbuia l'esterno è la luce che entra dentro.
Mentre l'ultimo sorso mi attraversa il velopendulo,
penso che le idee vanno soppiantate con idee nuove
e da una nuova concezione dell'uomo e del mondo.
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Peste©2017
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