lunedì 4 gennaio 2016

Scontro di particelle

Un cuore preso dal fascino 
ti segue ardentemente dove intendi condurlo 
e s'abbandona vinto da eterna fiducia nell'amore. 
Presta ad esso orecchie sgombre ed animo sagace,
scevro d'affanni, affinché non t'abbandoni con disprezzo,
prima di averlo inteso e percorso con la mente e col cuore.
Guarda quel che accade nel procedere spinti da un urto:
è evidente che tutta la materia dell'intero corpo si muove
ed è trascinata contro il nostro volere,
finché la nostra volontà non interviene a frenarlo.
Nel movimento, se due anime si sono incontrate e han colliso,
avviene che in opposte direzioni d'un tratto rimbalzino,
per lunghi intervalli o per brevi tratti, travagliati dal colpo.
Molte particelle vedrai stimolate dall'urto a cambiar cammino
ed ogni volta che una cosa si muta ed esce dai propri termini,
subito questo è la morte di ciò che era prima.
È necessario, in effetti, che qualcosa sopravanzi l'immutabile,
perché tutte le cose non si riducano appieno al nulla.
L'abitudine conserva il corpo incolume finché
non si presenti una forza che sia abbastanza gagliarda
in proporzione alla tessitura di ciascuno.
A quel punto un fiume, torbido per grandi piogge,
investe gli argini con forza possente;
con grande fragore li abbatte,
e travolge sotto le onde grossi macigni,
rovescia ogni cosa che oppone ostacolo ai suoi flutti.
Come i bambini trepidano e tutto temono
nelle cieche tenebre, così noi nella luce talora
abbiamo paura di cose che per nulla son da temere
più di quelle che i fanciulli nelle tenebre paventano
e immaginano prossime ad avvenire.
Ciò che è stato represso dal peso che portiamo nel petto,
rinascerà allo stesso modo ed esisterà e crescerà
e avrà vigore e forza,
quanta a ciascuna fu accordato dalle leggi di natura.

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