La divinità creò la donna e la rese sacra,
per far sì che attraverso di lei si esprimesse la vita, la nuova vita.
E tutte le forze planetarie entrarono con lei in connessione
e la natura le accordò il potere di possedere in sé tutti i doni.
Quando il nume se ne accorse, per non creare gelosie e disparità,
volle renderla pressoché uguale all'uomo.
Fu allora che abbinò ad ogni suo pregio il proprio antagonista.
Alla leggiadria del suo fare leggero e armonioso,
unì la turbolenza che hanno le nubi nella tempesta,
alla propria creatività senza la quale la vita sarebbe
incommensurabilmente più misera e priva di fantasia,
le accostò il sospetto, la maldicenza e la malalingua.
Che camminasse scalza, in scarpe da ginnastica o in tacchi 12,
volle che racchiudesse in sé la più bella tra tutte le poesie,
ma con parole che nessun uomo potrebbe mai comprendere.
Fanno delle cose, le donne, alle volte, di così allegro, scherzoso,
quando sono insieme, potresti passare una vita a provarci:
non ne saresti capace.
Hanno una vitalità che le tiene ancorate alla realtà
e non le fa mai perdere il contatto con chi le sta accanto.
Provo una sorta d'invidia nel guardarle,
anche se una crepa c'è in ogni cosa e da lì se entra la luce,
entra anche l'ombra.
Ho visto donne smettere di lottare per se stesse e per ciò in cui credono,
perdere la ferma volontà di prendere in mano la propria vita,
di guardare sempre avanti, buttando via il meno possibile,
solo lo stretto necessario, giusto quello che le serve per vivere.
Voi siete il dono del cielo. Così belle, dolci, sensibili, piene di vitalità, di allegria, di amore, di cose, di tenerezza, di calore.
Siete la vita, l'avventura, la poesia, il risvolto, l'antagonista.
Siete il placebo da somministrare per ogni male e ogni solitudine.
Siate voi stesse, siate donne, così splendidamente Donne!!
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PeSte©2016
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