lunedì 17 luglio 2017

Tutti siamo un po' Peter Pan


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Tutti i bambini appena nascono, sanno di dover crescere. Tutti tranne uno. 
Psicologicamente analizzando il suo profilo estremamente complesso e mutevole, si può ipotizzare che ciò sia dovuto alle devastanti vicende 
personali che fu costretto a vivere durante la prima infanzia. 
Vicende che devono aver avuto un impatto così profondo,
da giustificare l'indole problematica e schiva insita nel suo carattere,
fisiologicamente portato ad allontanarsi da ogni dimostrazione d'affetto
e ad isolarsi, in una sfera personale, che tende ad eludere qualsiasi legame
profondo e reale con il prossimo. Un eterno bambino in fuga dal presente,
immerso in una realtà che appartiene solo a lui, dove tutto accade in un momento e ne vive l’incanto con la mente e lo spirito. Anche nelle favole,
le cose, quando devono andar male, per la maggior parte delle volte,
si intuisce subito, dalla piega che stanno prendendo gli avvenimenti.
Non c'è che un solo punto giusto, gli altri sono troppo vicini, troppo lontani, troppo in alto o troppo in basso. Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino, sono le giuste coordinate che conducono all'isola che non c'è.
Per comandare un vascello non si sceglie il passeggero di casato più nobile,
e ciascuno di noi agisce, conformandosi alla propria condizione sociale.
Gli uomini da sempre s'impegnano a correr dietro a una palla o a una lepre.
A Capitano Uncino, togliete ciò che lo distrae e lo vedrete inaridire nella
noia. Egli pur senza conoscerlo, avverte il nulla, ed è davvero una disgrazia
essere tristi a tal punto quando si riflette su se stessi, e non potersi distrarre.
Per fortuna c'è lui, l'acerrimo nemico di sempre, meglio conosciuto
con il nome di Peter Pan.
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PeSte©2017

giovedì 4 maggio 2017

W la Rivoluzione

Questo non è certo un paese per giovani.
E' paralizzato, incapace di reagire.
Attende il declino senza muovere un dito.
Distoglie lo sguardo dall'imminente disfatta. 
Ci sono persone che stanno alla canna del gas.
Camminano in equilibrio sopra un filo sottilissimo,
consapevoli che se si spezzerà e cadranno,
non ci sarà possibilità alcuna di potersi rimettere in piedi.
Questa è una civiltà senza più civiltà,
"serva e di dolore ostello,
nave senza nocchiero in gran tempesta,
non donna di province ma bordello"
Dante la vide così e così è rimasta,
con le stesse "magagne" di sempre.
In perenne attesa dell'uomo della provvidenza.
Non importa quanto talento abbia,
quanto le sue idee siano geniali,
non è questo che conta...
Abbiamo un debole per la "carognetta" di turno,
con il profilo personale in regime autoritario,
pronto a predicare la "crescita" mentre siamo in "declino".
Con l’uso del dileggio e dell’insulto e mascalzone quanto basta.
La sua immagine pubblica è ridanciana e goliardica.
Non ama il basso profilo, non evita le telecamere,
non parla a bassa voce, non coltiva le virtù della pacatezza,
dell'equilibrio e della prudenza.
Certi valori dell'individuo e la dignità
non devono essere caratteristiche essenziali
richieste dal suo curriculum poiché è cosa nota,
che fare la carogna in politica paga sempre.
Quando ero giovane ero convinto
che ci sarebbero stati margini di miglioramento.
Qualcuno avrebbe fatto la differenza.
Cambiato le cose. Abbattuto i privilegi.
Non è andata così.
Questi cialtroni ostentano il clientelismo senza vergogna.
Aprono porte, stringono mani, chiedono e ricevono favori,
spinti da un’ambizione sempre più sfrenata.
Occorre liberare la rabbia, liberare l’indignazione.
Smettere di sperare e fare la rivoluzione, quella vera,
quella che noi italiani non siamo mai stati capaci di fare.
Regrediti al feudalesimo, era storica di privilegi e delle caste.
Era storica d'insieme di legami personali e politici.
Era storica di infinite gabelle.
Di ricchi troppo ricchi e poveri troppo poveri
e lo "jus primae noctis" il diritto del Principe
di usufruire della prima notte di nozze con la sposa,
che presto sarà promulgato
se resta questo il sistema con cui andremo avanti.
Solo la rivoluzione riesce a cambiare le cose,
come quella francese del 1789,
che somiglia un po' al nostro Risorgimento.
E' giunto il momento di fare il Ripristino.
Della legalità, dei diritti fondamentali sanciti dalla costituzione,
di smontare questo baraccone che umilia,
toglie ogni decoro a questo Paese, che è il mio Paese.
Non c’è più spazio per il silenzio, non c'è altro tempo da aspettare,
pronti ad essere persone libere e a menare le mani se occorre.

martedì 25 aprile 2017

Scrivere


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Suona strano ma non lo è.
Le persone più introverse, 
possono essere raffinati interpreti dell'arte del dire,
non perché padroni dell'arte oratoria,
anzi è quasi sempre il contrario.
Colpiti dal fascino del linguaggio,
dalla combinazione infinita delle argomentazioni,
dalla capacità di scegliere le parole,
orientati verso una figura retorica piuttosto che un'altra,
sono capaci di cogliere l'aspetto proprio e improprio,
di ogni parola, da aggiungere o togliere al risultato,
che suonerebbe sfocato e stucchevole.
Vorrei essere come uno di loro, essere un poeta,
nello spazio chiuso della solitudine.
Immobile nella riposante penombra,
in attesa che la sua musa ispiratrice venga a fargli visita.
Nel magico sfavillio di piccole luci scintillanti,
che avvolgono con il loro gioco di luci ed ombre,
e lentamente scendono su di te per accenderti l'ispirazione
... a quel punto basta solo allungare la mano,
per cogliere e realizzare qualsiasi sogno.
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PeSte©2017

Il lato B

Ovunque lo noti lo guardi, se lo guardi lo giudichi, 
piccolo o tondo, 
pera o pesca, o a mandolino,
è la forma anatomica di lei più bella,
che elogi o la mortifichi,
ma da che mondo è mondo viene notata più di un bel visino.
In quest'epoca buia della civiltà,
tabù per ogni sognatore,
se le guardi negli occhi sembrano diavoli non donne,
e di certo c'è che ognuna di loro sa bene come metterti ko.
Nel gioco delle parti illudono che sia tu il predatore,
e come lo scorfano una volta preso nella rete,
sarai rigettato a mare se non sei uno ok.
In ogni donna c'è qualcosa di allegro,
che spesso tracima, trasborda, straripa, tracolla, traballa.
se hai tutto quello che lei sogna,
lei ti fa sognare davvero,
sulla giostra dove sali,
gira la testa e sembra che il cuore sballa.
Per sempre agli antipodi e per questo attratti
in amore uguale zero speranze,
una lo vede simbolo del cuore l'altro lo rovescia,
il punto fermo nell'immaginario dell'uomo,
da cui la donna prende subito le distanze,
irritata d'avere un bersaglio la dietro dove finisce la coscia.
Bisognerebbe chiudere certe opere d'arte in cassaforte,
invece di farle girare liberamente per strada,
tenendo lontane quelle lumache,
che le sbavano dietro per farle la corte,
ricordando che non è solo la lingua
ad uccidere più della spada.
Contemplando,
diventa recente anche l'antico,
la giovanile bellezza,
le ostinazioni d'un mulo,
gli occhi ansiosi guardano con piglio romantico,
la parte anatomica di lei più bella: il suo bel culo.

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PeSte©2015

sabato 22 aprile 2017

A misura d'uomo


Doveva essere questo istante, e questo istante è,
quest'istante sarà. Da oggi in poi, sarà per sempre,
fino alla fine del tempo, per l'eternità,
Consapevole di ciò che sono, unico,
con caratteristiche irripetibili.
Un capolavoro che non ha prezzo.
Le opinioni degli altri su di me: incomprensioni.
Il mio unico scopo è di cambiare i giorni che mi restano,
da scegliere uno ad uno e metterli in fila.
Con un laccio da stringere sopra ogni ferita,
per fermare ogni emorragia e continuare a vivere.
E' così che ho imparato a sopportare la pena,
al contrario di chi preferisce chiamarla soltanto noia.
Benvenuto nel declino,
anche se non si rinnega niente della storia
che ci ha portato fin qui.
Ora stai pure comodo dentro ai tuoi giorni,
di una taglia più grande, così che non tirano le cuciture.
Ti preoccupi di star bene, di non avere sorprese,
magari non è proprio la vita ben attillata dei tuoi gusti,
ma così hai tutto il tempo per dedicarti ad altro.
In fondo tu un vestito ce l'hai e l'hai sempre avuto,
non hai bisogno di andare in cerca per negozi.
Certo se avessi scelto con più accuratezza
avresti preso sicuramente un altro modello,
ma poi dovevi restare in perfetta forma e non sgarrare mai.
E non è questo alla fine che cerchiamo tutti,
un abito comodo che permette di muoversi in libertà?
Tu dici che volevi un abito dalla linea originale
quello che ti faceva sentire unico,
ma poi non hai trovato la stilista giusta:
quindi ti sei accontentato
di una vita da grande magazzino.
Costa poco,
materiali di seconda scelta, appaga poco.
Ogni volta che la indossi
per far si che sembri più accurata,
la lavi, la stiri, riattacchi un bottone.
Con il tempo lei sbiadisce, diventa lisa:
certo una vita fatta così non regge,
poca spesa poca resa.
Non ti fa sentire te stesso. Resti nudo.
Hai voglia di continuare a dare la colpa al fabbricante,
sei tu che hai scelto e non prestavi attenzione,
perciò ora trovati qualcosa da metterti addosso;
Che sia roba buona, che ti appaghi, ti dia calore,
non ripetere lo stesso sbaglio di allora
quando pensavi che il meno peggio
fosse ancora una scelta possibile.
Impegnati ora che hai imparato,
ora che sai che è meglio
una autobiografia scarna, ma intensa,
ad una storia che riscrivono tutti uguale,
anche se sembra più ricca e interessante.
Meglio un peccatore sincero e coerente
che tanta "bella" gente piena di cerone
per non farci vedere la loro vera "pelle"
Fatti una vita su misura,
intreccia i filati migliori, suda per il tuo prototipo.
Scegli accuratamente i particolari.
Sarà il vestito della festa,
quello che non vorrai mai buttare
nemmeno quando sarà vecchio e pieno di buchi,
che sentirai speciale ogni volta che lo indossi
ammirando ogni giorno le sue fattezze,
le perfette cuciture e il pregiato tessuto.
Non trascurare nemmeno il colore che è importante.
Non scegliere il bianco e il nero.
sono tinte assolute e definite
che non ammettono associazioni di idee
poiché questo le snatura.
Scegli dei colori che hanno un linguaggio tutto loro,
non temono di attenuare o accentuare la loro tonalità,
nemmeno di unirsi insieme per formare qualcosa di diverso,
sicuro che sul risultato non ci saranno gelosie
e soprattutto che nessuno si sentirà mai oppresso.
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PeSte©2016

The final cut


La vita è come il gioco dello Shanghai ,
se tocchi un'asticella comprometti la stabilità,
poi tutto si ricompone in un nuovo equilibrio.
In principio erano alluvioni. poi furono straripamenti,
e dopo con le esondazioni tutto fu preso di petto.
Furono giorni di immersione, in totale assenza d'aria,
un tunnel che sembrò essere preda di angoscia e tachicardia.
Volevo solo far capire con i gesti e le parole
che il segreto della vita sta nella gentilezza,
nell'attenzione verso gli altri e nella considerazione quotidiana verso chi ami.
Invece di quel nulla che sembra immutabile, mai eroso,
mai trasformato, lento nel tempo quasi eterno.
Sarebbe stato bello cambiare vita per cambiare le abitudini,
il modo in cui ti vedi, come ti vesti e respiri.
Ma cambiare necessita di una buona dose di coraggio,
ti accorgi che la paura è una cosa seria,
perché sta dentro, non rimane fuori.
Ti rivedi sul comodino in una foto d'altri tempi, sorridente,
 ingenuamente convinta di possedere tutto ciò che si poteva desiderare.
Puoi cercare tutta una storia infinita e fantasiosa di scuse
a mo’ di citazioni filosofiche per rinunciare e prendere tempo.
Ti chiedi se non basti dare una mano di vernice,
cambiare le tende, far girare un po d'aria,
voltare pagina ed ecco che tutto torna nuovo.
Dimentichi che eri pronta a saltare e fare un balzo verso il mondo,
volevi fare un salto e farlo per bene,
perché le cose non avvengono mai due volte allo stesso modo.
Mentre si accorciano le distanze e si stringono di più i legami.
lasci che il tempo ti depositi addosso una polvere
che ricopre ogni dove ed entra dentro.
Il DO diesis diventa un RE bemolle
e lentamente abbandoni quei momenti,
che fino ad ora difendevi con le unghie e con i denti.
Nello stadio semplice e primordiale del cuore umano,
in cui credevi di vedere al meglio quale strada scegliere,
la parte migliore di te stava per prendere il sopravvento.
Scegli il compromesso per il bisogno che hai di qualcosa
che risvegli la gravità e pianti ben bene le tue radici sotto terra.
I sentimenti assumono più forza, diventi più introspettiva,
sensibile, inquieta.
Sai che non ci sarà più un'occasione
nessuna possibilità, nessun cambiamento, nessuna crescita:
solo lo status quo in cui ci si crogiola, come si fa
sotto un piumone caldo e soffice nelle giornate più fredde.
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PeSte©2015

mercoledì 19 aprile 2017

Oroscopo Cinese

Sono nato nell'anno del Cane, 
ma non sono né da riporto né da compagnia.
Sono fatto così, né di più né di meno,
sempre al suo posto e mai al posto giusto.
Uno dal passo veloce e dal gesto concreto,
senza posizioni di comodo,
senza compromessi a buon mercato.
Ho la mente pervasa da silenzi e pensieri.
e per quanto cerchi di dare musica alle parole,
le parole non hanno musica.
Mi girano, alla larga!
Avranno visto che sono più stanco e invecchiato.
Lo sguardo lontano e che sto' giù di corda,
e dentro tengo un bel po' di malumore.
I pregiudizi. I preconcetti. I presupposti
giusti o sbagliati che siano, cambiano le cose.
Se ami la pace puoi trovarti cucito addosso
quello che speravo d'essere e purtroppo non sono,
in fondo non tutto per demerito mio,
con un leggero margine d'incerto.
Sono convinti di meritarsi il posto in prima fila,
con quell'abito da giudice che hanno cucito addosso,
sempre un passo indietro per vederti cadere.
Non capiscono che sporcarsi per un ideale
rende una persona fiera.
Non ho un carattere di facile trama,
dicono che alzo la voce, però lascio sempre agli altri,
decidere se vivere in un Inferno o in un Paradiso.
Il tuo bel carattere per loro e' una comodità,
un soprammobile da tenere da qualche parte.
Una scarpa comoda dove poter infilare il piede,
una "macchina" che funziona a comando premi off e la spegni.
Mi sono girato, ho sorriso a metà e preso un po' di tempo,
giusto quello necessario per prendere la rincorsa.
Sono nato nell'anno del Cane e se fai del male ti "sbrano"
A nessuno ho mai chiesto di portare la mia croce.
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PeSte©2015