sabato 31 dicembre 2016

L'ultimo giorno dell'anno


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E' tempo di bilanci, da cui nessuno può esimersi.
Le ore si susseguono in un flusso 
che scorre senza soluzione di continuità.
Spinte lentamente, scorrono via con l'alito della vita,
come nello specchietto retrovisore di un’auto.
E il ticchettio del tempo, nel suo in deflesso trascorrere
non si coniuga per ognuno allo stesso modo,
poiché non esiste un unico tempo assoluto,
che dimostri che la natura sia meno assurda di come appare.
Chi crede nella fisica, sa che la differenza tra passato,
presente e futuro è solo una persistente e testarda illusione.
Siamo fatti di atomi, piccole particelle in moto perpetuo
che quando sono distanti, vengono attratte una dall'altra,
per poi respingersi una volta che si giunge troppo vicini,
e scorgere infine di avere inutilmente cercato
nel mondo ciò che il mondo non era in grado di offrire.
Chi è passato attraverso una tempesta,
conosce cosa vuol dire giungere in porto dopo tante peripezie
e ritrovare finalmente la calma, lo sa bene,
poiché mai ha assaporato vita più dolce.
I ricordi di quella gioventù tanto agognata e ormai svanita.
Ho creduto felicità, una certa esteriore allegrezza.
Il giungere di grida e di risate da sotto quelle maschere
così belle e colorate di contentezza,
dove si nascondono le più mere malinconie.
Così prese dal curarsi del mondo, da non avere amore di sé,
dissipato per l'effimero piacere degli onori, di grandezza,
di ricchezza, di infiniti divertimenti e di piaceri.
Quelle apparenti felicità, io ormai le lascio a voi,
a voi che cercate il vostro bene al di fuori,
lascio che il Dio, in cui credete, le offra pure a chi vuole.
Io per me ho già tutto quello di cui ho bisogno.
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PeSte©2016

sabato 24 dicembre 2016

Natale

Strano non trapeli come ogni malattia 
soffochi l'animo e perturbi le nostre membra, 
il Natale che si avvicina è la dimostrazione 
di quanto la gente desideri essere felice 
e cerchi di realizzare i propri sogni.
Quindi i “non", i "mai”, i “vorrei ma non posso“
di questi tempi, sono tutti da cancellare,
altrimenti non attirano verso di noi persone e situazioni
in sintonia con le nostre energie e i nostri pensieri.
Non vorrei che la catena che si sta forgiando per voi
fosse ben più lunga e pesante di quella di Ebenezer Scrooge,
individuo assai tirchio, insensibile e detestato da tutti,
meglio conosciuto come il personaggio principe
del racconto "Canto di Natale", scritto da Charles Dickens.
E le mancanze non vengano catalogate
come semplici ritornelli, del tipo: "Se solo avessi saputo..."
"Sarò buono" o "Prometto di non farlo mai più!",
Per quello che vi riguarda le scuse adesso stanno a zero,
e la vostra condizione, detto in confidenza,
traballa ormai come le gambe di una vecchia sedia.
In un giorno che assomiglia sempre a se stesso,
ma non è mai come gli altri, è doveroso ammettere
che degli altri abbiamo necessità e bisogno,
per giungere a conoscere la verità di noi stessi.
Senza addobbarsi come un albero di Natale,
di forme e di colori altrui che non ci appartengono,
per mettere a nudo e donare la nostra anima.
Perché a Natale non succede nulla per caso,
 e sentire la bellezza nel cuore e farla nostra,
in un attimo, nel modo più magico possibile,
farà sentire di alleggeriti dal peso di una vita intera.
Buon Natale a tutti!!

giovedì 15 dicembre 2016

I bambini di Aleppo (Syria).

Per noi ci sarà sempre un'altra opportunità. 
Coltiveremo la nostra vita, senza preoccuparci, 
di quello che accade intorno. Forse nevicherà. 
Forse ci spaventeremo per un improvviso palpito
che non sappiamo cosa l'abbia generato.
Mentre comincia ad essere adesso,
ciò che tutti vorremmo fosse domani.
Non svellere i germogli, lasciali crescere nei campi,
dispersi segmentati in un altro dove,
con nomi che nessuno comprende.
Lascia viva in loro la speranza,
di un nuovo inizio, di un nuovo mondo.
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Peste@2016

domenica 4 dicembre 2016

Anima

Ho più anni di una quercia,
e se d’antico e fuori tempo suona quel che dico
è per sottrar parole a questo tempo impudico,
dove sembianze, secolarizzazione ed apparenza
costituiscono il nocciolo duro dell'esistenza.
E tutte le domande trascendentali, la vita e la morte,
il sesso, il linguaggio, la precarietà dell’eterno …
sono di un'intensità tale che cadono di senso.
Si vive d’una sola vita e non è eterna,
occorre d'esser pronti al passaggio del testimone,
invece io m’aggrappo ai sogni: nemmeno fossero veri,
nostalgico d'un male strano, intangibile, senza dolore,
forse d'un pensiero troppo classico per il presente.
Il mio è un abuso di potere, un eccesso d'arbitrio,
una condizione troppo personale di questi tempi.
Un concetto per altro assolutamente superato,
giacché pattuire compromessi con il proprio vero io
pare sia la scelta più giusta da operare.
Fa pena una voce che illumina le proprie disgrazie
d’una luce troppo saggia, spaventa per la rinuncia
a tutto quel che per altri è necessario.
I fondo i confini dell’anima, per quanto a fondo tu vada,
non potrai mai trovarli, neppure se dovessi percorrere
ogni sentiero, tanto profonda è la sua misura.
Così datemi del “perdente” giacché non ho conquiste da esporre,
trofei da tendere, possessi da reclamare.
Solo un vano sperare, prima che giunga l'eterna disperazione,
ormai inutilmente supino nel fossato d'un muto abisso,
fiero di orgogliosa epigrafe: "In vita sono stato".

venerdì 2 dicembre 2016

Angeli & diavoli


Anche un angelo ha le sue debolezze, 
e non è permesso di viziarle, né di ignorarle,
tanto meno di trattarle come cause perse.
La' fuori c'è un mondo che non perdona
e non si cura di assecondare le proprie inclinazioni,
tanto di più la nostra crescita personale.
Diversamente che senso può avere vivere,
se non si mette il cuore, la vita, la faccia,
e in gioco tutta la nostra storia.
Anche un angelo se negli occhi ha tatuato il cielo
quando un sogno cade si schianta sul fondo
La vita chiede comunque di essere vissuta
e si convive con l’ansia di non esserne all'altezza.
Tranquilla niente è perduto tutto è ancora in ballo
e dopo una lacrima un sorriso vale sempre il doppio.
Siamo angeli o diavoli due parti della stessa medaglia
stessi due lati della stessa feroce battaglia.
O magari, siamo solo piccoli vasi d'argilla,
che rischiano l'inganno di credere di essere
ciò che non siamo. Fatti di una componente forte e una debole
che si nascondono dietro interminabili attimi di esitazione.
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PeSte©2016