L'ha scelto con cura, nero, sottile, finissimo,
con un'accenno di trasparenza che trapela dal pizzo,
ad esaudire la personale frontiera tra vanità ed esibizionismo.
Le modella la curva del seno che quasi abbraccia e sostiene
che sfida arrogantemente le leggi della fisica e coprirlo
con un reggiseno è solo un vezzo, non una necessità.
Lo indossa e lo sistema con attenzione,
in modo che la punta del capezzolo si mostri appena,
quasi fosse prigioniero nella tela delle maglie di una rete.
Le piace indugiare davanti allo specchio,
consapevole di prepararsi nel modo migliore, sola,
in compagnia dello sguardo del resto del mondo.
Un mezzo giro su se stessa, per smuovere l'aria che è intorno,
tra chiaroscuri di schiena rivolta di lato,
a favore di una e dell'altra sua parte,
in una gestualità studiata, pensando che una, no l'altra,
avrebbe prevalso in perfezione e bellezza,
in un risultato sempre e comunque di bell'effetto.
La stanza è un luogo pieno di segreti misteri.
Ha un profumo dominante dall'irresistibile fascino
delle notti d'oriente che appena riesci a cogliere
in mezzo a tanti altri aromi. Ognuno con il posto assegnato,
sulle lenzuola, nell’armadio, nel cassetto dei cosmetici.
Questione di naso, dei sensi lasciati vagare,
per il piacere del proprio corpo, nell'incanto di creare ricordi,
che permette alle rose di Giugno, di vivere nel mese di Dicembre.
Il corpo ha un unico culto: la sua cura.
I baci e le carezze, sono la sua liturgia.
Inarca la schiena, appoggiando le mani sui fianchi,
che spinge all'indietro, e accidentale discosta involontaria
la brasiliana nera di lato, che generosa lascia intravedere
il solco profondo dei suoi glutei rotondi.
Rimango a guardare rapito, il territorio della sua Repubblica,
dove vigono altre regole. O dove proprie regole non ci sono.
Avvolta nella nebbia di un mistero delicato, emotivo, sentimentale,
cerco inutilmente di snodare una storia da una sillaba,
di leggere la donna che c'è nel profondo.
Nel bisogno che ho di lei, perché il maschile lasciato a se stesso facilmente genera guerre e devastazioni.
.
PeSte©2016
Nessun commento:
Posta un commento