Dove sei?..C'è nessuno?...Aiutami ti prego... Sei tu...dov'eri finito?
Un milione di voci ti cercano.. hanno bisogno di te, del tuo aiuto.
Un altro mondo è possibile e senza dirlo per retorica,
arrivati a questo punto, diventa assolutamente necessario.
Non avevo mai allungato lo sguardo al di là del muro,
oltre il palazzo di vetro che riflette il panorama di cui faccio parte,
oltre il rumore delle auto e dei motorini che sfrecciano veloci.
Sentirsi perduti perché non riusciamo a immaginare
che ci sia molto altro oltre il nostro piccolo mondo.
E basta un solo attimo di felice distrazione per scoprire
che all’orizzonte c’è così tanta grandezza ancora da esplorare.
L'energia dell'universo è in tutto ciò che esiste. Tutto è energia.
Se ti sintonizzi alla frequenza della realtà che desideri
non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.
Non esiste altra via, questa non è Filosofia, questa è Fisica.
Albert Einstein, non uno qualunque come me, ne era convinto.
Esiste un legame tra uomo e universo, un legame tra uomo e uomo,
tra uomo e donna che troppo spesso dimentichiamo di avere.
Un'energia che parla di forza, di diritto, di felicità, di dignità e di rispetto.
Non sottolinea solo i nostri limiti e le nostre mancanze.
Siamo stelle sulla terra e ognuna brilla di luce propria.
Sosteniamo i più deboli, gli anziani, i più bisognosi
contrastando un'economia neoliberista,
che sta portando alla miseria milioni di persone,
senza trascurare la vita bellissima delle persone comuni.
Fare la differenza è alla portata di tutti e ogni individuo
ha il potere di fare del mondo un posto migliore.
Un mondo senza diversità dove ognuno afferma la propria differenza.
martedì 24 maggio 2016
sabato 14 maggio 2016
guardare una donna vestirsi
L'ha scelto con cura, nero, sottile, finissimo,
con un'accenno di trasparenza che trapela dal pizzo,
ad esaudire la personale frontiera tra vanità ed esibizionismo.
Le modella la curva del seno che quasi abbraccia e sostiene
che sfida arrogantemente le leggi della fisica e coprirlo
con un reggiseno è solo un vezzo, non una necessità.
Lo indossa e lo sistema con attenzione,
in modo che la punta del capezzolo si mostri appena,
quasi fosse prigioniero nella tela delle maglie di una rete.
Le piace indugiare davanti allo specchio,
consapevole di prepararsi nel modo migliore, sola,
in compagnia dello sguardo del resto del mondo.
Un mezzo giro su se stessa, per smuovere l'aria che è intorno,
tra chiaroscuri di schiena rivolta di lato,
a favore di una e dell'altra sua parte,
in una gestualità studiata, pensando che una, no l'altra,
avrebbe prevalso in perfezione e bellezza,
in un risultato sempre e comunque di bell'effetto.
La stanza è un luogo pieno di segreti misteri.
Ha un profumo dominante dall'irresistibile fascino
delle notti d'oriente che appena riesci a cogliere
in mezzo a tanti altri aromi. Ognuno con il posto assegnato,
sulle lenzuola, nell’armadio, nel cassetto dei cosmetici.
Questione di naso, dei sensi lasciati vagare,
per il piacere del proprio corpo, nell'incanto di creare ricordi,
che permette alle rose di Giugno, di vivere nel mese di Dicembre.
Il corpo ha un unico culto: la sua cura.
I baci e le carezze, sono la sua liturgia.
Inarca la schiena, appoggiando le mani sui fianchi,
che spinge all'indietro, e accidentale discosta involontaria
la brasiliana nera di lato, che generosa lascia intravedere
il solco profondo dei suoi glutei rotondi.
Rimango a guardare rapito, il territorio della sua Repubblica,
dove vigono altre regole. O dove proprie regole non ci sono.
Avvolta nella nebbia di un mistero delicato, emotivo, sentimentale,
cerco inutilmente di snodare una storia da una sillaba,
di leggere la donna che c'è nel profondo.
Nel bisogno che ho di lei, perché il maschile lasciato a se stesso facilmente genera guerre e devastazioni.
.
PeSte©2016
con un'accenno di trasparenza che trapela dal pizzo,
ad esaudire la personale frontiera tra vanità ed esibizionismo.
Le modella la curva del seno che quasi abbraccia e sostiene
che sfida arrogantemente le leggi della fisica e coprirlo
con un reggiseno è solo un vezzo, non una necessità.
Lo indossa e lo sistema con attenzione,
in modo che la punta del capezzolo si mostri appena,
quasi fosse prigioniero nella tela delle maglie di una rete.
Le piace indugiare davanti allo specchio,
consapevole di prepararsi nel modo migliore, sola,
in compagnia dello sguardo del resto del mondo.
Un mezzo giro su se stessa, per smuovere l'aria che è intorno,
tra chiaroscuri di schiena rivolta di lato,
a favore di una e dell'altra sua parte,
in una gestualità studiata, pensando che una, no l'altra,
avrebbe prevalso in perfezione e bellezza,
in un risultato sempre e comunque di bell'effetto.
La stanza è un luogo pieno di segreti misteri.
Ha un profumo dominante dall'irresistibile fascino
delle notti d'oriente che appena riesci a cogliere
in mezzo a tanti altri aromi. Ognuno con il posto assegnato,
sulle lenzuola, nell’armadio, nel cassetto dei cosmetici.
Questione di naso, dei sensi lasciati vagare,
per il piacere del proprio corpo, nell'incanto di creare ricordi,
che permette alle rose di Giugno, di vivere nel mese di Dicembre.
Il corpo ha un unico culto: la sua cura.
I baci e le carezze, sono la sua liturgia.
Inarca la schiena, appoggiando le mani sui fianchi,
che spinge all'indietro, e accidentale discosta involontaria
la brasiliana nera di lato, che generosa lascia intravedere
il solco profondo dei suoi glutei rotondi.
Rimango a guardare rapito, il territorio della sua Repubblica,
dove vigono altre regole. O dove proprie regole non ci sono.
Avvolta nella nebbia di un mistero delicato, emotivo, sentimentale,
cerco inutilmente di snodare una storia da una sillaba,
di leggere la donna che c'è nel profondo.
Nel bisogno che ho di lei, perché il maschile lasciato a se stesso facilmente genera guerre e devastazioni.
.
PeSte©2016
Iscriviti a:
Commenti (Atom)